“Per la concreta realizzazione delle Pari Opportunità, la Gender Equality non dovrà essere percepita come un diritto da concedere alle donne, bensì, come un valore etico da inserire nei codici etici delle aziende, come un valore per l’employer branding, come un asset importante del business.
Per raggiungere entro il 2030 il goal n. 5 dell’Agenda ONU, sarà, infatti, necessario, che la Governance cominci a considerare la parità di genere aziendale come driver portante dell’impresa per valorizzare il merito e nel quale investire per aumentare la competitività.
Le Pari Opportunità e la Gender Equality in Italia e in Europa trovano la loro fonte in importanti normative, nonché nella strategia nazionale della parità emanata in ossequio alla strategia dell’Unione Europea prorogata fino al 2027.
L’Italia è stata antesignana con l’approvazione nel 2011 della Legge Golfo-Mosca, una importante normativa compliance, prorogata nel 2019, che prevede l’obbligo del 40% delle quote di genere nei board dei CdA delle quotate e partecipate.
Nel 2022 è stato approvato un altro strumento normativo non obbligatorio: la certificazione della parità di genere. Gender Equality Plan e Bilancio di Genere, invece, sono due strumenti giuridici obbligatori.
Due recenti Direttive dell’Unione Europea, Direttiva Women on boards e Direttiva sulla trasparenza retributiva, che dovranno essere recepite ed entrare in vigore nelle aziende a giugno 2026, hanno come principio la valorizzazione del merito e della trasparenza.
In particolare, la Direttiva U.E 2023/970 sulla trasparenza retributiva porterà una rivoluzione copernicana nelle aziende perché, in chiave compliance integrata, dovranno adeguarsi.
Tutti gli strumenti giuridici previsti, o da normative italiane o europee, hanno contribuito e contribuiranno allo sviluppo della Gender Equality.
Però, oltre gli strumenti normativi, assolutamente necessari, per attuare la sostenibilità è fondamentale che si realizzi un cambiamento culturale che porti alla scelta volontaria della governance d’investire per la Gender Equality come valore etico.
Infatti, il Recovery sostenibile di genere, inizialmente considerato una vera e propria sfida in chiave della “S” come Social, affinché si suggelli una vera svolta è necessario che diventi anche una declinazione della “G” come Governance.
Oggi, nei membri dei board dei Cda, oltre ad essere necessario specifiche competenze in temi come compliance integrata, dovrà anche esserci expertise in tema di sviluppo delle politiche di genere e Pari Opportunità aziendali.
Nelle aziende sarebbe opportuno che la parità di genere diventi asset di tutti i piani industriali.
I piani di sostenibilità di importanti aziende già prevedono tra gli obiettivi principali la Gender Equality e pian piano si andrà acquisendo la consapevolezza di una realizzazione integrata della sostenibilità climatica, finanziaria e di genere. Quindi è importante che anche i componenti dei Comitati di Sostenibilità abbiano una particolare competenza in materia di Gender Equality.
Altresì, le aziende per sviluppare la parità di genere dovranno affrontare una sfida storica nei confronti della questione bias e Intelligenza Artificiale, affinché l’utilizzo dell’IA non ponga un rischio di discriminazione di genere, ma, al contrario, venga posto in essere con etica e per valorizzare l’empowerment femminile dalla fase recruiting all’intero sviluppo delle politiche di genere in azienda.
È importante, inoltre, che il linguaggio di genere, non vada più inteso solo come linguaggio non discriminatorio, ma anche come linguaggio che ponga in luce la ricchezza dei talenti femminili, anche in seguito alle Linee guida UNI sul linguaggio comunicazione di genere recentemente approvate.
La gestione della Gender Equality per le riflessioni sopra esposte, pertanto, oggi assume la portata di una materia delicata e complessa che richiede formazione per acquisire specifiche competenze. Fino a qualche tempo fa considerata solo come importante allocazione delle Risorse Umane, si va maturando, pertanto, l’esigenza di declinarne la gestione in modo trasversale a figure preposte che sappiano sviluppare le Pari Opportunità, coordinandosi con le Direzioni Sostenibilità, Legal, Compliance integrata, People Culture, Comunicazione.
Le aziende, che hanno scelto intraprendere il percorso della certificazione di genere, hanno potuto verificare, come il processo che le ha portate all’ottenimento della certificazione è stato complesso, perché ha coinvolto tutta la vita aziendale ed in particolare hanno verificato come ha interessato in modo trasversale tutte queste direzioni sopra citate. Conseguentemente, si va acquisendo la consapevolezza che la Gender Equality per avere uno sviluppo foriero e competitivo dovrà avere un approccio nuovo e assolutamente trasversale con un coordinamento tra Sostenibilità, People& Culture, Legal e Compliance integrata, Comunicazione. Pertanto, sarà, sempre più necessario per le aziende, rivolgersi a figure professionali che posseggano determinate expertise, hard skills e soft skills. In quest’ottica la figura dell* Gender Equality Officer in organico oppure in outsourcing diventerà sempre più cogente perché
dovrà essere quella figura professionale alla quale affidare lo sviluppo di una politica di genere e Pari Opportunità strutturale, sviluppo dell’applicazione di normative complesse, che sappia gestire con competenza le sfide del ambiamento in atto.
È nato così, lo scorso autunno, l’idea di realizzare l’Executive Programme Gender Equality Management. Un percorso esecutivo, rivolto a figure aziendali, giunto con successo, alla seconda edizione, che mira ad indicare gli strumenti necessari, utili per creare una strategia di sviluppo delle Pari Opportunità e di politiche di genere aziendale, nel quale in una full immersion di 3 giorni di seguito, 26 ore, una faculty di altissimo profilo costituita da
top Manager, Manager, Docenti, role model di leadership al femminile e consulenti esperti , si alterneranno in aula per portare la propria esperienza pratica già maturata verso la realizzazione della Gender Equality.
La parità di genere sostanziale si avrà quando uomini e donne avranno le stesse opportunità per esprimere il proprio valore e talento, è solo in quel momento che una società si potrà definire sostenibile”.
I° Incontro:
LE PARI OPPORTUNITÀ OGGI: GOVERNANCE E VALORE DELLA LEADERSHIP AL FEMMINILE
Storia delle Pari Opportunità, fonti normative
Gender Equality e Governance
BEST PRACTICE TRA SOSTENIBILITÀ, COMPLIANCE INTEGRATA E HR PER LO SVILUPPO DELLE PARI OPPORTUNITÀ IN AZIENDA
Strumenti per lo sviluppo della Gender Equality
Gender Equality e People & Culture
II° Incontro
ESG: SOSTENIBILITÀ E GENDER EQUALITY
ESG e Parità di genere
Gender Equality e sviluppo sostenibile di genere
Gender Equality e DNF- Dichiarazione non Finanziarie
Gender Equality e climate change
Pacchetto Omnibus Unione Europea
Importanza della strategia della comunicazione per le politiche di genere aziendali
LA CERTIFICAZIONE DELLA PARITÀ DI GENERE TRA SOSTENIBILITÀ E COMPLIANCE INTEGRATA
Certificazione della parità di genere
La UNI - Pdr 125/22: KPI aspetti tecnici e procedura per la Certificazione di Genere
Testimonianza di un importante Ente di Certificazione
III Incontro
LA FIGURA DELLA CONSIGLIERA DI FIDUCIA E LA TUTELA GIURIDICA PER PREVENIRE LE DISCRIMINAZIONI DI GENERE E LE MOLESTIE NEI LUOGHI DI LAVORO
La figura professionale della Consigliera di Fiducia
La prevenzione delle discriminazioni di genere e la compliance integrata
PARITÀ DI GENERE E COMPLIANCE DIRETTIVA UNIONE EUROPEA 2023/970 SULLA TRASPARENZA RETRIBUTIVA
Parità di genere e compliance integrata
Gender Pay Gap e Costituzione Italiana
Direttiva Unione Europea 2023/970: obiettivi
Il partecipante troverà nell’area riservata la registrazione del webinar e il materiale didattico utilizzato, entro 5 giorni dal termine del corso.
Sarà possibile scaricarlo accedendo dall’area riservata entro entro 30 giorni dal termine dell’iniziativa formativa o al ricevimento della delibera di accreditamento dall’Ordine competente.